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Salvatore Fiume (Comiso 1915 – Milano 1997) è un artista a 360 gradi. Nel corso della sua vita è stato pittore, scultore, architetto, scrittore (ha pubblicato romanzi, racconti, tragedie, commedie e poesie) e scenografo (ha collaborato col Teatro alla Scala di Milano, con il Covent Garden di Londra e col Teatro Massimo di Palermo). Dopo la formazione presso il Regio Istituto d’Arte del Libro di Urbino, si trasferisce a Milano dove stringe rapporti con importanti intellettuali dell’epoca, tra cui Quasimodo e Buzzati. Il suo inizio è a Ivrea come Art Director, ma la sua vera passione è la pittura, così si trasferisce ad Canzo dove pratica tale disciplina a tempo pieno, insieme ad alcune sperimentazioni in campo scultoreo e architettonico. In occasione della sua prima esposizione, nel 1949 presso la Galleria Borromini, ottiene un grande successo e viene notato dalla critica; da questo momento iniziano le pubblicazioni su riviste d’Arte, Cataloghi e commissioni pubbliche. Viaggia ed espone in tutto il mondo. Assimila usi, costumi, culture e atmosfere di ogni luogo in cui soggiorna e lo ripropone nelle sue opere. Nel 1993 si reca in Polinesia per visitare e lasciarsi influenzare dai luoghi in cui ha vissuto e dato vita a grandi capolavori, il celebre Paul Gauguin. Le opere della maturità di Salvatore Fiume sono fortemente influenzate dall’arte di Gauguin e dalle atmosfere esotiche: tonalità calde, forti contrasti cromatici, forme semplici, temi fantastici e ambientazioni quasi metafisiche. Le protagoniste di questo periodo creativo sono formose e sensuali donne mediterranee e orientali. Oggi le opere di Salvatore Fiume sono conservate in importanti collezioni private e musei italiani e stranieri, tra cui i Musei Vaticani, l’Ermitage di S. Pietroburgo, il MoMA di New York, il museo Puškin di Mosca.
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