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Rolando Pellini nasce a Ferrara nel 1952. Dopo aver completato gli studi come geometra, frequenta l'Università di Psicologia. Negli anni '80 intraprende una carriera di successo come manager, lavorando per uno dei più noti brand di moda dell’epoca, attività che lo porta a vivere in vari Paesi del Mondo. È durante il suo soggiorno a Parigi che, per puro caso, inizia dipingere. E’ la svolta della sua esistenza. I suoi dipinti si distinguono, fin dall’inizio, per il loro stile che è piacevole e diretto, quindi facilmente comprensibile per lo spettatore. Il successo di vendite è immediato e l'Arte diventa il suo lavoro. Partecipa a numerose mostre, sia personali che collettive, in cui riceve sempre un ottimo riscontro da parte dei collezionisti, tra cui molti personaggi della moda ed industriali che ancora oggi continuano ad acquistare le sue opere. Il lavoro di Pellini è talmente eclettico da risultare difficilmente incasellabile in una sola corrente artistica, ha uno stile proprio che lo contraddistingue grazie ad una tecnica apparentemente artigianale - ma in realtà molto elaborata - che lo vede, tra i primi al mondo, ad utilizzare materiali innovativi come resine, fibra di carbonio e illuminazione led, che vengono sapientemente combinati con i colori e i medium per pittura classici, ma anche con il riporto fotografico e il collage. Questo “MIX” di tecniche è il propulsore delle sue sorprendenti creazioni, che spaziano tra lo stile Pop e la Light Art, l’Astrattismo e l’Informale, l’Arte Concettuale e il Minimalismo, il tutto elaborato con uno stile molto personale, declinato procedendo per cicli. Così, ci sorprendono i lavori dedicati ai personaggi iconici del cinema e del fumetto (Legend: Marilyn, Sinatra, Batman, Superman, Joker), soggetti che nella Storia dell’Arte sono stati interpretati in milioni di modi da migliaia di artisti da Warhol in poi, con i quali Pellini, col suo stile, riesce finalmente a dire qualcosa di nuovo… Già basterebbe per farci comprendere la statura dell’artista. Ma questo è solo un minimo aspetto della sua poetica. Sbalorditivi sono i “Manzoni 4.0”, lavori di matrice concettuale realizzati con pittura, resine e impianti led… Qualcuno potrebbe opinare, sostenendo che la pittura tradizionale è diversa, e allora Pellini che fa? Ti sforna i “Pellock” (che solo apparentemente, per assonanza, rimandano a Pollock), dipinti che ci dimostrano il suo talento di pittore e ci spiegano la differenza tra il copiare i grandi artisti del passato e l’essere ispirati da loro al punto da riuscire a creare qualcosa di sorprendente, perché Rolando, anziché utilizzare il dripping dal barattolo come faceva il mitico artista Americano padre dell’Action Painting, realizza le sue grandi tele con ben 8/9 strati di sgocciolatura da pennello, ritmica e armonica… Ancora dei dubbi? Gli “Omaggi” ai grandi maestri del passato (Boldini), ci convincono che la magia di un semplice filo led può andare a braccetto con l’arte più classica e tradizionale, facendola osservare da un punto di vista nuovo, quasi futuribile. Meno noti, ma altrettanto interessanti, sono i lavori che si possono definire Neo-Figurativi, tecniche miste realizzate in modo apparentemente rudimentale, ma in realtà molto elaborate e dirette nel messaggio che vogliono trasmettere allo spettatore. Un artista completo, coraggioso, indipendente nella sua libertà espressiva. Già molto conosciuto nel mercato dell’arte, nel 2024 Rolando Pellini inizia una collaborazione con la Galleria d’Arte Piero Della Francesca di Arezzo, che tratta in esclusiva i suoi lavori di grande formato (fino ai 2 mt e oltre). (Testo di Giorgio Vaiani Lisi ©)
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