GIAN MARCO MONTESANO ©
© Gian Marco Montesano by SIAE

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Paesaggio

Anno: 1981
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni: 50x40 cm
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Status: Non disponibile
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GIAN MARCO MONTESANO

Gian Marco Montesano, nato a Torino nel 1949, è considerato dal pubblico e dalla critica uno dei più raffinati e colti artisti contemporanei, a livello mondiale. Si è formato studiando a Torino nel Seminario salesiano di Valdocco. Non segue la vocazione ecclesiastica perché più forte è la predisposizione artistica ed intellettuale che lo portano negli anni Settanta prima a Bologna e poi a Parigi, dove ha modo di conoscere tra gli altri Gilles Deleuze e Jean Baudrillard. L'iniziazione alla pittura di Montesano avviene molto tempo prima, mentre ancora era seminarista a Valdocco. Da qui la scelta del titolo, Andarera, una sorta di A rebours, un viaggio all'indietro nei luoghi della memoria e dell'infanzia. All’inizio degli anni Settanta le sue prime opere sono, infatti, riproduzioni di Madonne e di quelle immagini sacre, ricordi distribuiti ai fedeli nei santuari e durante gli esercizi spirituali. Montesano le ingrandisce e le rivisita in chiave postmoderna rifacendosi alla bella tradizione della pittura popolare ma anche rivestendole di significati concettuali e teorici. Diversi sono i dipinti dedicati a Torino e al ricordo di suo padre che lavorava come "eccentrico" nel mondo dell'avanspettacolo: emblematico il quadro Torino anno zero del 1989, immagine dell'artista bambino per mano a spasso con papà. Dalla fine degli anni Ottanta e per tutti gli anni Novanta, Montesano viene inserito nell'ambito del cosiddetto Medialismo, la corrente di revival pittorico, di matrice neopop e fumettista, della quale è stato invece un precursore assoluto. Da questo contesto però si differenzia molto, perché indagando la storia e il passato Montesano rilegge gli anni drammatici e cruciali della formazione dell'Europa nel corso del secolo XX fino al momento della sua crisi. Accanto a queste ci sono anche immagini dolcissime di bambini, seducenti ritratti femminili, vasti paesaggi di gusto romantico, vedute urbane di genere cinematografico, che Montesano dipinge con quel suo inconfondibile stile neorealista, anzi post-realista. Oltre ad essere affermato pittore, Montesano è un appassionato regista teatrale. La sua Compagnia Florian, con sede a Pescara, ha presentato spettacoli a Parigi, in Ungheria e in tutta Italia. Nel 1992 sbarca in America, dove espone a New York nella galleria di Annina Nosei. La sua prima partecipazione alla Biennale è del 1993, anno in cui è già considerato uno dei maggiori pittori figurativi Europei. Nel 2002 Montesano ha partecipato ad una mostra collettiva alla galleria d’arte Boxart di Verona con opere legate alla tematica dei Vizi Capitali riscuotendo notevole successo. Tra il 2006 e il 2007 l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta ha promosso la mostra Berlino 1936, curata da Valerio Dehò, nelle sale del Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta (Lucca). Nel 2009 viene invitato, insieme ad altri artisti, a rappresentare l’Italia alla Biennale di Venezia, dove gli viene dedicata una sala personale. Montesano è noto al pubblico per rileggere gli anni drammatici e cruciali della formazione dell'Europa nel corso del XX Secolo fino al momento della sua crisi. Negli ultimi anni, rimanendo pur fedele alla sua poetica più celebre, si dedica alla rappresentazione di fiori, un soggetto apparentemente "comune" ma che l'artista, in realtà, interpreta con un linguaggio unico nel suo genere. Nel 2018 realizza il famoso Drappellone del Palio di Siena. Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni museali e private. Vive e lavora a Bologna.

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