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Monica Spada nasce nel 1959 a Forlì. Il suo rapporto con l’immagine inizia nei primi anni ‘80 quando si occupa di fotografia su cui interviene pittoricamente. Comincia a dipingere nel 1985. La sua crescita come pittrice avviene a contatto con il gruppo forlivese ECLISSI dove sono riuniti alcuni artisti romagnoli che puntano al recupero della figura in periodo di tardoconcettuale e transavanguardia. La sua pittura segue un percorso molto personale e dipinge a lungo senza esporre sino al 1994, anno in cui partecipa alla sua prima collettiva patrocinata dal Comune di Meldola (Fc) ‘’LA DIFFERENZA”, curata da Enrico Lombardi. Continua ad esporre, con regolarità le sue opere in mostre personali (fra cui ricordiamo: ‘’Prima della forma’’ 2001 - ‘’Nel sogno dello spazio’’ 2005 - ‘’Interni e figure’’ 2006 - nel 2010 “Affacciarsi” presso IL VICOLO Galleria Arte Contemporanea) e rassegne collettive in Italia (fra cui ricordiamo: ‘’Le figure’’ 1998 - ‘’Il ritratto della memoria - Shoah’’ 2005 - ‘’Labirinto: mito, edificio, danza’’ 2006 -’’Vit’Arte’’ 2009 - ‘’90x90 ..pensando a Tonino Guerra’’ 2010). Nell’aprile 2000 la rivista Arte Mondadori le dedica un ampio e dettagliato articolo. Successivamente inizia un rapporto di collaborazione culturale con il “Vicolo” di Cesena e Marisa Zattini che la invita a mostre collettive e ne pubblica le opere sulla rivista Graphie. Nel 2011 partecipa ad una collettiva allestita dalla Blackheath Gallery di Londra. Nel 2012 viene invitata a partecipare alla ‘’Biennale delle Chiese Laiche’’, che raccoglie, nei più prestigiosi luoghi espositivi romagnoli, una scelta di artisti regionali e nazionali. Nel 2018 inizia la collaborazione con il critico e storico dell’arte Franco Bertoni che la invita alla mostra ‘Esercizi dello sguardo’, una rassegna collettiva in più sedi, sulla pittura contemporanea in Romagna e ad “Ultimi paesaggi” al Centro Polivalente Gianni isola di Imola. Durante l’autunno dello stesso anno allestisce, con l’amica Raffaella Vaccari, la doppia personale “Soglie e Archeografie” nei suggestivi spazi della Manica Lunga del Museo di Rimini. Si sono occupati del suo lavoro: Francesco Giardinazzo, Enrico Lombardi, GianRuggero Manzoni, Rocco Ronchi, Marisa Zattini, Franco Bertoni. Scrive Marisa Zattini: "Riannodare parole alle cose, immagini ai sogni, colori alle emozioni in una rarefazione del silenzio. Luoghi privilegiati perché inventati e inesistenti se non oltre la soglia del reale per una ferrea logica di quel senso ultimo e primo delle cose. Un divenire necessario ed essenziale nella pittura di Monica Spada. Assegnazioni di pause, di soste, di stati di quiete platonicamente ostensivi. La “miseria” della grandezza - o della piccolezza dell'essere -. Luoghi sensibili e segreti sussurrati nel flusso di un racconto immaginario che, rigorosamente fedele a se stesso, si è ritagliato e svolto in nette, pure, autentiche dimensioni cicliche, svolto nell'arco di questi ultimi vent'anni. Monica Spada ha fissato i limiti dei suoi spazi architettonici e li ha restituiti all'equivalenza dei valori sensibili di uno sguardo poetico sul senso di un tempo dell'anima". Questo scritto descrive in modo calzante la ricerca di Monica Spada e l'evoluzione della sua pittura, in particolare per i lavori più interessanti della sua produzione recente, le miniature, a cui dà un’interpretazione molto personale e fortemente contemporanea. Nel 2022 inizia la collaborazione con la Galleria d'Arte Piero Della Francesca di Arezzo.
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